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"Sugnè dla piè l'è nuvitè"

Sognare la piadina è segno di novità

"I t'ha fat la piadèina?"

Ti ha stregato?
Si diceva quando un ragazzo era innamorato cotto (imbacuchìd) per una ragazza per cui all'azione "fè la piadeina" (fare la piadina) è collegata un incantesimo.
Si raccontava dell'usanza delle ragazze di preparare delle piadine, in cui era fra gli ingredienti un segno del mestruo, da offrire ai ragazzi che volevano "stregare".

"L'ha za magnè la pjida"

Ha già mangiato la piadina
Si diceva quando un ragazzo aveva "conosciuto" la sua ragazza prima delle nozze.

"L'ha ingulè e' s-ciadùr"

Ha ingoiato il matterello
Si dice di chi cammina molto eretto, a schiena dritta.

"L'eva una plita che deva l'onda"

Aveva una sbronza che non stava in piedi

"L'ha jè 'na seppa delfinéda"

E' una seppia decapitata
Si dice di una ragazza poco attraente.

"Antiga piò de brudét"

Vecchia più del brodetto
Si dice di una donna che di giovane non ha mai avuto né la floridezza del corpo, né gli entusiasmi e la spregiudicatezza dello spirito né il modo di vestire.

"L'è na plita"

E' una plita (femmina del tacchino)
Si dice di una donna ossuta con capelli appiccicaticci e radi paragonata alla tacchina che, alla fine della cova, diventava magra, gialla e spennacchiata.

"Tòti al bochi a gli è parenti,
ma int'é magnè a gli è difarenti
"

Tutte le bocche sono parenti, ma nel mangiare sono differenti

"Magnè e ragnè,
é piò l'è cminzé
"

Mangiare e sgridare, il più e iniziare

"La zenta bona,
in t'é su paes la fa poca furtona
"

La gente buona, nel loro paese fanno poca fortuna

"D'fè dal ciacri tòt ie bon,
d'fè di fet puch iè bon
"

Fare delle chiacchiere tutti sono capaci, fare dei fatti pochi sono capaci

"L'è bèn sintì l'udor,
ma l'è mei sintì l'umor
"

E' bene sentire il profumo, ma e meglio sentire il sapore

"E garbéin
e chèva l'aqua da è vein
"

Il garbino (vento caldo di mare - libeccio) leva l'acqua dal vino
Si dice per descrivere della capacità di questo vento di fare evaporare l'acqua da ogni cosa e di farla quindi seccare.

"Ogni paes l'ha la su usenza,
ogni bigual l'ha la su penza
"

Ogni paese ha la sua usanza, ogni ombelico ha la sua pancia

"L'è un bel sté in cumpagnia,
in ca e par la via
"

E' bello essere in compagnia, in casa e per la strada

"Tòt i guèrda i zuvan chi ven so,
ma a i vecc puch i guèrda piò
"

Tutti guardano i giovani che crescono, ma ai vecchi pochi guardano più

"Pensa incò par dmàn,
s't'un vo chut menca é pàn
"

Pensa oggi per il domani, se non vuoi che ti manchi il pane

"Chi è mond e vo ziré,
un s'ha da imbariaghé
"

Chi il mondo vuole girare, non si deve ubriacare

 

Calendario Romagnolo
(
credenze e superstizioni)

Stefano Pelloni
detto
Il Passatore

La Romagna dell'Ottocento
e la leggenda del Passatore
 
di Remo Ragazzini
Marzio e Roberto Casalini

Il Pane delle Vacanze

di Marina Amaduzzi

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Piadina

di Andrea Malossini

Piada

di Piero Meldini

Per una mappa dei luoghi
della piadina

di Tinin Mantegazza

da "Il nero testo di porosa argilla"
di Pier Paolo Zani