Piada |
da GRADISCA 1996 di Piero Meldini |
La piada è un cibo semplice. |
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Molto meno semplice è ricostruire la sua storia. |
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Cominciamo dal nome. |
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L'etimologia è controversa : alcuni studiosi collegano il romagnolo piè, pièda (poi italianizzato in "piada" al greco plakoùs, focaccia. |
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Il termine, se non l'alimento, rimanderebbe quindi al periodo della dominazione bizantina. |
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Il "testo" su cui viene cotta la piada deriva invece sicuramente dal latino testa, coccio (i "testi" degni di questo nome sono infatti di terracotta refrattaria). |
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Il che ci collega all'età romana. |
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Al mondo latino sembra rinviare anche il famoso episodio dei VIl libro dell'Eneíde : il segno celeste dei sospirato approdo alla terra promessa - e dell'happy end - è proprio quella specie di piada che il pio Enea e i suoi affamati compagni sono costretti a sgranocchiarsi in mancanza di meglio. | |
Chi non ha dubbi sulla latinità della piada è Giovanni Pascoli, che la chiama "pane rude di Roma" e le dedica un verboso poemetto-ricetta. |
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Intendiamoci : come le numerose consorelle di cereali impastati e cotti su lastre dì pietra o terracotta (dalla yufka turca alla rodha indiana, alla burgutta eritrea alla taguella dei Tuareg), la piada è realmente un alimento arcaico. |
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Le radici di questi cibi affondano nel neolitico, nientemeno. |
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La prima menzione di una vivanda chiamata "piada" si trova, in tutti i casi, nella Descriptio Romandíole del cardinale Anglico, dei 1371. |
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Alla comunità di Modigliana è imposto, tra gli altri balzelli, un tributo alla camera Apostolica di due piade. |
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E' francamente difficile immaginare che da una comunità di 621 focolari (circa tremila anime) ci si accontentasse di esigere due piadine, che bastano sì e no per l'antipasto di un inappetente. |
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Si dovrà quindi pensare che queste piade trecentesche fossero larghe focacce lievitate e forse condite con strutto, cotte nei forno: dei tipo di quelle che nel ravennate si chiamano tuttora piè e nel resto della Romagna "spianate". |
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Intorno al 1572 il medico riminese Costanzo Felici, in un trattato sulle insalate, parla incidentalmente delle "piacente, cresce o piade", e le definisce " pessimo cibo, con tutto che a molti tanto piaccia". |
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Qual è la ragione di un giudizio così pesante? |
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Ci aiuta ad orientarci meglio un'altra testimonianza. |
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Nel 1622 il cronista Giacomo Antonio Pedroni, dopo alcune considerazioni sulla carestia che imperversava e sul micidiale rincaro dei prezzi dei generi alimentari, annota che "più persone facevano delle piadine di sarmenti e fave macinati insieme, per mangiarle in così gran bisogno". | |
Queste miserabili piadine fabbricate con ingredienti vili e vilissimi avranno avuto la forma, se non la composizione, delle attuali. |
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Nel 1801 Michele Rosa consiglia ai più derelitti di confezionare piade colla ghianda macinata. |
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Alla piada il cronista ottocentesco Filippo dedica non più che un paio di brevi citazioni. |
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Là dove ci informa che i popolani riminesi erano soliti consumarle, al sacco, nelle scampagnate estive alle Grazie, le giudica, sdegnosamente, un cibo plebeo. |
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Singolare è una notizia dei 1823 : una ragazza di diciott'anni, tale Adelaide Bazzini, muore per un'indigestione di uova sode e piadine: ma si tratta di laute piadine fritte. |
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Il sospetto, in breve, è che la flagrante piada di fior di farina che Maria Pascoli preparava al commosso (e goloso) fratello e che un immane terziario piadaiolo ammannisce quotidianamente, oggi, a tutti i romagnoli, sia una variante nobile - e relativamente recente - delle meschine piadine di cereali vili e altri miserabili ingredienti (fave, ghiande, crusca e perfino segatura) che, nei "bei" tempi andati, servivano almeno a calmare i morsi della fame. |
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Se ne traevano delle piade per una sola ragione: che quella robaccia non si poteva mescolare al lievito e panificare. |
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Si può ulteriormente supporre che le piadine abbiano avuto un massiccio rilancio nel secolo scorso, a seguito della diffusione dei mais. |
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Si sa che i romagnoli, anche i più indigenti, non hanno mai avuto in simpatia la polenta. |
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Non potendo fare il pane con la farina di frumentone si saranno adattati a cavarne delle tortillas. |
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Le grandi inchieste sociali dell'Ottocento, le relazioni dei medici e la memoria concorde dei vecchi contadini tramandano il ricordo di tristi piade d'furmantoun, ossia di granturco o, nel migliore dei casi, armès-cí, cioè di farina di grano e di mais. |
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"Maria / nel fiore infondi l'acqua e poni / il sale": magari. |