Le insegnanti, matterello, "teggia" e tagliere
alla mano divulgano il verbo del mangiare sincero e genuino agli alunni accorsi a decine. |
In riva al mare, sotto al tendone "Gradisca", con i
tavolini addobbati con i motivi romagnoli stampati a ruggine e gli immancabili salumi, si
riuniscono discepoli da tutta Italia. |
C'è la "sciura" bergamasca e la casalinga di
Lodi, l'impiegata di Bologna con il marito che la guarda ed assaggia compiaciuto la
piadina profana. |
Tutti sulle orme della sagace azdora romagnola; per
imparare il piatto "esotico" assaggiato sulle spiagge della
villeggiatura. |
Le "maestre" Maria e Carla
Cellini, zia e
nipote, impastano quindici chili di farina in quattro ore di esibizione, snocciolando
tutti i segreti del mestiere, fiere del titolo di "piadaiole d'oro",
premio riscosso nel 1995 ad un concorso regionale. |
"La piadina nasce dal cuore, dalla passione e dal
sacrificio", si affannano a predicare ai discepoli sbigottiti e infarinati. |
"Forza signore, basta farina, acqua, strutto e lievito. |
Noi la piadina la mangiamo sempre, al posto del pane: è
semplice e si abbina bene con i mangiari sani delle nostre terre", predica la
Carla, veterana della piada cesenate, quella un pò spessa. |
E giù farina. |
E impasta con le braccia indolenzite, stendi la pasta al punto
giusto e girala e rigirala sul testo rovente di ghisa. |
Le signore in costume sbuffano, mentre arrivano i mariti
compiaciuti sicuri del figurone che farà il cibo verace una volta importato in Padania. |
Arriva Luca il bagnino, capelli ribelli e occhiali a specchio, e
viene accolto come un gallo nel pollaio. |
A lui l'assaggio ufficiale, immortalato dalle telecamere Rai. |
Buona, buona annuisce compiaciuto. |
"Sarebbe ora che imparasse anche lei, signor bagnino". |
"Me ag à imparè a fè la pièda? Sarebbe bella".
E quando mai? |
Impastano le amazzoni del "pane rude", che in
riviera non ci si annoia proprio. |
E poi non è mica finita. |
"Vi aspettiamo domani - strilla l'organizzatore - vi
insegneremo a cucinare la piadina sfogliata, poi quella di Cattolica, quella della
Valmarecchia e quella fritta". |
Bene, bene; pare che proprio a causa di una scorpacciata di piada
fritta una fanciulla ci abbia rimesso la pelle: lo racconta un cronista ottocentesco, per
cui la ragazza avrebbe fatto un'indigestione di cibo plebeo e uova sode. |
Poi verrà il "cassone" afrodisiaco, che con il suo ripieno
succulento non ha niente a che vedere con le piade ottocentesche a base di fave, crusca e
cereali che Maria Pascoli cucinava al fratello Giovanni. |
Si beano le neofite in grembiule, rifocillando prole e congiunti
con le piadine e il salame. |
Intanto tra un aneddoto e l'altro si è fatto mezzogiorno senza
avere avuto neanche il tempo di toccare il bagnasciuga; Luca il bagnino si affretta a
congedare le signore in "parananza", che la Maria oggi ha fatto la
piada; quella di Rimini però. |